Acerra: La Storia
Villaggio
preistorico, poi insediamento arcaico e città antica questa 1’ identità di
Acerra, cosi come viene a delinearsi grazie alle ultime scoperte
archeologiche.
La
tipologia delle tombe, i frammenti ed i materiali, che stanno emergendo
durante i lavori di scavo curati dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli,
lasciano supporre di trovarci dinnanzi alle tracce di una popolazione vissuta
sin dall’età del rame.
Si
tratta di scoperte sensazionali, che fissano il primo tassello intorno a cui
è possibile ricomporre il mosaico dei primi aggregati abitativi di Acerrae,
1’ Akeru osca.
Si
tratta pure di indizi, che fanno chiaramente capire come la nostra città
abbia avuto origini, o addirittura fosse già esistita, proprio mentre La
Campania veniva colonizzata a Pitecusa e a Cuma dai Greci.
Singolare
anche che Acerra si riveli oggi come la stratificazione ultima di precedenti
insediamenti sparsi qua e là sul territorio, ma tuttavia coincidenti con l’
attuale centro storico e la sua immediata estensione verso tutti e quattro i
punti cardinali.
Del
resto 1’ assetto urbano di Acerrae, grazie alla stessa campagna di scavi,
sembra essere del tutto chiarito.
La
nostra città era protetta e fortificata da una cinta muraria le cui vestigia
sono venute alla luce in Via Stendardo prima ed ultimamente in Via
Sottotenente Caruso, nel cuore dell' antico rione della Maddalena.
Attraverso
le quattro porte cittadine, lungo La strada cosiddetta pomeniale, osservando i
solchi lasciati sul selciato di terra battuta intarsiata di residuo
acciottolato, cosi come emerso dal sottosuolo, nel quarto secolo a.C. doveva
svolgersi un intenso traffico di carri, trainati ora a mano ora dagli animali.
Questi
veicoli probabilmente erano tutti diretti verso i quartieri commerciali oppure
verso la piazza, l’agorà dove si svolgeva la vita politica ed il senato
acerrano legiferava, coniava moneta dapprima autonomamente e poi in stretto
collegamento con Roma sin dal 329 a.C, quando Acerrae ottenne La cittadinanza
romana senza diritto di voto.
Le
ipotesi di una cinta muraria urbana costruita nel 211 a.C. dopo La distruzione
di Acerra da parte di Annibale, però, erano già state avanzate nel 1936 da
Amedeo Maiuri.
Allora
furono evidenziati alcuni tratti di mura posti a difesa dell’attuale nucleo
urbano più degradato, quello racchiuso tra le vie Caporale, S. Caterina,
Lauro e Solferino. Si trattava di opere fabbricate con tecniche miste e
databili intorno al secondo secolo a.C.
Acerra
era, dunque, una città importante. Aveva il suo teatro i cui resti sono
venuti alla luce sotto il Castello Feudale, dove possono essere visitati.
La
scoperta di un insediamento agricolo risalente al III sec. a.C. nella campagna
di Acerra, con il suo apparato di molini, mortai, macme e pithoi, ciò grandi
contenitori costruiti in pietra o argilla, ci fa sapere come anche i nostri
antenati conoscessero le tecniche di preparazione degli alimenti a partire dai
prodotti agricoli.
Tutta
da riscrivere dunque la nostra storia cittadina: dalle origini preistoriche
alla colonizzazione romana; dalla decadenza medievale alla rinascita
settecentesca; dalla costituzione della contea a quella della municipalità
ottocentesca e su su fino ai nostri giorni.
Questo
sito il primo tassello di questa ricostruzione.
Siamo
partiti dal tratto comune, quello di una grande civiltà contadina che ha
unificato la nostra storia sin dalle origini.
IL
CASTELLO DI ACERRA
“Avea
ii castello stancie sì belle, che alloggiare ben ce poria omne re pomposo.
Stance ben acconze e adubate che a starce dentro era deitate!”
Così
il poeta Rogeri de Pacienza descriveva il Castello di Acerra nel XV secolo,
allorquando La principessa Isabella del BaLzo figLia di Federico qui soggiornò
durante il viaggio nuziale, che da Canosa di Puglia La conduceva a Napoli.
In
quegli anni il castello di Acerra era finanche circondato da un giardino
bellissimo, che lo stesso poeta indica “ de amenità
grande e d’un restor divino cum belle prospettive da videre e tanto più che
Iacobo de Capua cum lo suo sapere de tante gentileze l’have ornato che un
altro campo elisio iudicato!”
IL
Castello di Acerra fu edificato intomo al IX sec. d.C. sulle rovine del Teatro
Romano, i cui ruderi sono venuti alla luce durante i lavori di
ristrutturazione delle sale al piano terra dell’ edificio.
Si
tratta della scena, dello spazio per il coro e per i musici, che possono essere
visitati nel piano interrato del futuro museo archeologico.
Testimonianze
di architettura normanna sono evidenti in alcune decorazioni parietali rinvenute
al primo piano dell’edificio.