Conclusi
a Napoli gli Stati generali del mondo del volontariato, con 2182 iscritti per
1764 associazioni: il ministro propone la riconvocazione delle Conferenze
regionali, il coinvolgimento del non profit nel controllo dei servizi e un
gruppo di lavoro sulla 266. Annunciate le "150 ore" per il
volontariato. Lo speciale...
NAPOLI - "Un successone". Così il ministro della Solidarietà sociale,
Paolo Ferrero, ha commentato l'esito della quinta Conferenza nazionale sul
volontariato, in via di conclusione a Napoli. In conferenza stampa, insieme al
sottosegretario Franca Donaggio, Ferrero si è mostrato soddisfatto per
l'andamento dei lavori e per le presenze, "un dato non scontato", ha
affermato.
Poi considerazioni e proposte, alcune realmente innovative. Innanzitutto il
ministro ha annunciato l'intenzione di proporre, per l'autunno, la
riorganizzazione di tutte le Conferenze regionali sul volontariato, anche
quelle svolte. "C'è stato oggettivamente qualche problema di sufficiente
coinvolgimento - ha detto riferendosi alla Conferenza - e vogliamo sfruttare
l'effetto positivo di questo appuntamento napoletano. In questo modo
risponderemo anche alla domanda di rappresentanza posta dagli interventi di
questi giorni".
Secondo aspetto, il rapporto del volontariato con il welfare. "A me sembra
che sia emerso un fatto, e cioè che l'attività del volontariato non sia tanto
quella della produzione di servizi. E' un salto importante rispetto alle
concezioni del vecchio Governo, insomma. Questo non vuol dire che non vi sia
rapporto tra volontariato e stato sociale. In questo contesto, accanto alla
programmazione e alla gestione, non c'è la fase di un controllo dal basso. E
questa può essere individuato come un'attività che è propria del volontariato e
alla quale può dare un contributo importante".
Dopo il rapporto con il welfare, quello con la politica. Ha affermato Ferrero:
"Dalla Conferenza viene anche la richiesta che la politica faccia la sua
parte. Mi sembra un segnale da recuperare: il ministro è molto consenziente". Chiaro anche il
riferimento ai finanziamenti e alle risorse da destinare al sociale.
Poi una proposta per certi versi rivoluzionaria. "Un'altra cosa che si è
detto - ha continuato Ferrero - è quella di dividere il lavoro dal volontariato.
C'è però una domanda: il volontariato ha diritto a margini di flessibilità con
il proprio lavoro? Io penso di sì. Proporrò allora che, forte dell'esperienza
del movimento operaio e della conquista delle ?150 ore (in cui si riconosceva al lavoratore che
studiava il diritto di astenersi dal lavoro proprio per conseguire un diploma o
una laurea, cui veniva riconosciuta una valenza sociale), un'esperienza simile
anche per il volontariato. C'è già qualcosa di simile, ora bisogna estenderlo a
tutti".
Sullo sfondo, per finire, la modifica legislativa da tutti invocata. "Mi
sembra che la norma non debba tenere tutto insieme, ma riordinare sul piano
fiscale salvando le specificità. In questo senso il ruolo del ministro deve
essere quello di coordinare e punto di interlocuzione. Proporrò allora un
gruppo di lavoro che, dopo la Conferenza, sulla base delle richieste emerse,
lavori in tal senso".
In precedenza il sottosegretario, Franca Donaggio, aveva diramato i numeri dei
partecipanti. "Sottolineo l'elemento della partecipazione - ha affermato
-. Aspettavamo tra le 700 e le 1000 adesioni; abbiamo avuto invece 2182
iscritti, in rappresentanza di 1764 associazioni e 418 altri enti (regione più
rappresentata, ovviamente, la Campania con 354 iscritti, seguita da Lazio con
304 e Piemonte con 213, ndr). Anche le Regioni più lontane sono presenti, a
copertura dell'intero territorio nazionale. Un fatto che attesta il carico di
attese. Avevamo presente il carico di nervosismo che aveva caratterizzato la
Conferenza nazionale di Arezzo: penso che tutti possano valutare positivamente
il risultato".
La Donaggio ha anche ricordato come la Sala abbia approvato per acclamazione un
ordine del giorno sugli incidenti sul lavoro, "un atto che stigmatizza gli
ultimi fatti e chiede a Governo e Parlamento, sindacati e imprese di attivarsi
per bloccare questo trend". (Daniele Iacopini)
(15 aprile 2007) Torna a Homepage