" LA FATTORIA NEL PARCO"

Le trasformazioni socio-economiche in atto comportano la penalizzazione dei soggetti più deboli aumentando il rischio della loro esclusione dal mercato del lavoro.

La realtà attuale, infatti, è caratterizzata da grandi opportunità economiche e sociali, accanto alle quali, però, esistono situazioni di disagio e di emergenza sociale che riflettono una grave difficoltà di integrazione nel mondo produttivo e sociale ( esclusione dal lavoro, dalla rete dei contatti sociali) e che colpisce in particolare, le fasce più deboli della popolazione, disabili, anziani, minori, ecc..

Lo "stato di bisogno" è un parametro sempre più "multidimensionale": esso indica, di volta in volta, povertà materiale e relazionale, emarginazione, disabilità, svantaggio.

Per questa sua complessità tale problema non può essere affrontato esclusivamente sotto il profilo dei servizi sociali, ma occorre prevedere per questi soggetti azioni che possano favorire l’inserimento e l’integrazione sociale.

La strada da percorrere è quella di connettere la dimensione locale nella strategia dello sviluppo consapevole che un contesto locale favorevole è importante per la nascita, lo sviluppo e la sostenibilità delle nuove esperienze progettuali, affinchè dalla sperimentazione si possa passare alla prassi consolidata e dunque alla normativa.

Collegato a queste considerazioni è il progetto "La Fattoria nel parco", che si inquadra nella realizzazione territoriale del progetto quadro "I PERCORSI DELL’ESCLUSIONE SOCIALE" a titolarità del Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato dal F.S.E. e relativo ad interventi per l’integrazione o reintegrazione nel mercato del lavoro degli esclusi sociali. Tale azione si configura essenzialmente come un laboratorio nazionale di sperimentazione di sistemi d’intervento integrato sui soggetti più deboli allo scopo di garantirne l’inserimento nel mercato del lavoro.

Attraverso strumenti, quali la formazione, lo stage, l’orientamento, l’affiancamento nell’intraprendere un lavoro autonomo si dovrebbe tendere a rafforzare la posizione degli esclusi, ad agevolare il loro inserimento nel mercato del lavoro e quindi nella società offrendo loro delle nuove occasioni, basate sulla sperimentazione di percorsi innovativi che coinvolgano più attori locali e che permettano di far fronte ai forti disagi occupazionali.

Nello specifico, il progetto "La Fattoria nel parco " presentato dalla Provincia di Napoli e dall’ASL Napoli 2, Dipartimento Salute Mentale, ha come finalità l’obiettivo di consentire, dopo la formazione finalizzata all’acquisizione di tecniche di allevamento di conigli, apicoltura, commercializzazione dei prodotti dell’allevamento, studio manutenzione, bonifica e recupero della flora mediterranea, di porsi sul mercato come soggetti autonomi, impegnati in un’attività imprenditoriale.

Il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 2 NA, attuatore del progetto presentato dalla Provincia di Napoli, ha già promosso rapporti di collaborazione assistita e protetta con soggetti sociali e unità economiche significative del territorio a favore del gruppo bersaglio, disabili mentali, la cui emarginazione, considerata la natura del disagio oltre che essere personale, è sociale ed economica, e si manifesta, grosso modo, con un progressivo processo di esclusione ed isolamento del "diverso" dalla rete di relazioni umane primarie (famiglia) e secondaria (scuola, formazione, lavoro, ecc.) culminando nella esclusione dal ciclo produttivo e sociale.

Il progetto, muovendo da presupposti psico-sociologici propri della psichiatria comunitaria, vuol promuovere, in linea con l’applicazione della legge 180 e del Progetto Obiettivo Nazionale Tutela Salute Mentale, il superamento della segregazione, ghettizzazione ed il recupero del disabile psichico, attraverso la creazione di un’area intermedia di formazione ed inserimento, esterna all’ambito psichiatrico tout cour, economicamente e socialmente significativa, ove, con il necessario sostegno terapeutico, relazionale, formativo, sarà possibile per i disabili mentali, recuperare dignità umana e fiducia in se stessi, funzioni di autonomia e infine con la formazione-lavoro, cultura del lavoro autonomo e cooperativo aprire molteplici canali di scambio tra psichiatria e società.

L’intervento progettuale prevede altresì l’inserimento nell’attività formativa, anche se in misura minore, di persone esterne al circuito psichiatrico, con particolari condizioni di disagio e marginalità, allo scopo di superare la ghettizzazione e l’isolamento sociale del disabile psichico, già in fase formativa, attraverso la creazione di un ambiente meno connotato.

La sfida proposta dal progetto-quadro e quella della realizzazione del progetto "La Fattoria nel parco" è sicuramente una sfida importante; gli enti locali insieme ai vari soggetti, privati e non, che si occupano di soggetti svantaggiati, dovranno dimostrare di attivare percorsi innovativi ed esemplari per l’inserimento socio-lavorativo degli utenti, al fine di divenire "modello esemplare", con ricadute sulla buona prassi e sulle normative nazionali e locali, utili da riproporsi sul mercato del lavoro, a promuovere ulteriori azioni a livello territoriale e locale sull’occupazione e a prendere iniziative a favore dell'integrazione dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro.

Maria Caterina Vottari

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