La politica ambientale nell'ambito del Programma di sviluppo del Mezzogiorno.

Assi prioritari, obiettivi ed azioni.

Una guida per la programmazione degli interventi finanziabili in sede comunitaria.

 

Il CIPE con delibera 14.05.99 ha approvato il documento predisposto dal Dipartimento politiche di sviluppo e coesione del M.Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica, avente ad oggetto gli orientamenti per la Programmazione degli investimenti nel periodo 2000-2006 per lo sviluppo del mezzogiorno.

Per la prima volta il Governo italiano decide in anticipo le linee guida per la gestione di un nuovo ciclo di risorse europee: l'obiettivo è non ripetere l'esperienza del Q.C.S. 94-99,che ha visto, fino ad oggi l'Italia fanalino di coda nel computo delle risorse spese, meno del 60% di quelle disponibili.

Scopo dei nuovi indirizzi è superare lo stato d'impasse in cui versano le Regioni del meridione, tenuto conto che con il prossimo Q.C.S., che sarà avviato nel 2007,le risorse assegnate all'Italia(cosi' come alla Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda) subiranno una drastica riduzione a vantaggio dei Paesi dell'Europa dell'Est che aderiranno all'U.E..

Con il nuovo Q.C.S. l'Italia può contare su circa 29.500.000 euro, equivalenti a 60.000 miliardi di lire,i due terzi dei quali sarà destinato al Sud.

L'obiettivo dichiarato nella delibera Cipe è senza dubbio ambizioso: far raggiungere, entro il 2003, al meridione un tasso di crescita pari al doppio di quello medio dell'U.E.

La raggiungibilità di tale obiettivo è però imprescindibile dalla proposizione di una strategia di sviluppo ambientale sostenibile.

Nella delibera Cipe ,infatti ,si ribadisce come le politiche di sostenibilità ambientale rivestano

 

carattere trasversale a tutti i programmi operativi ed alle linee d'intervento

e che ,pertanto dovranno essere integrate nelle programmazione 2000-2006.

In questo contesto la Commissione Europea mette in campo uno strumento operativo: il Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di sviluppo regionale e dei Programmi relativi ai Fondi strutturali dell'U.E. Elaborato per offrire una metodologia uniforme per tutti gli stati della Comunità nella preparazione ,attuazione, monitoraggio e valutazione dei Programmi comunitari.

Ad esso si affianca una pubblicazione congiunta Ministero dell'Ambiente-Azienda Nazionale per la protezione dell'ambiente, che detta le linee guida per la valutazione ambientale strategica dei nuovi fondi strutturali(VAS 2).

L'intento è quello di integrare le questioni legate all'ambiente a allo sviluppo sostenibile lungo tutto l'arco del ciclo di programmazione: dall'elaborazione del Piano di sviluppo del mezzogiorno ai Programmi operativi nazionali e regionali.

Il primo risultato di questa operazione si è manifestato con l'elaborazione da parte del Dipartimento per le Politiche di sviluppo e coesione del M.del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica, del Programma di sviluppo del Mezzogiorno.

In esso l'analisi della situazione ambientale assurge ad aspetto centrale per la strategia di rilancio del Meridione. Quest'analisi è articolata per temi, ben nove: aria, acque, coste, suolo, aree naturali e

protette, paesaggio e patrimonio culturale, rifiuti, rischio tecnologico, ambiente urbano a cui fa seguito un quadro sull'attuazione delle Direttive Comunitarie.

La qualità dell'ambiente è rappresentata come un fattore chiave per lo sviluppo e per la competitività regionale,

la sua integrazione negli investimenti produttivi garantisce uno sfruttamento razionale delle risorse, migliorandone la competitività con ricaduta esponenziale sui livelli occupazionali.

Il Piano individua sei Assi prioritari d'intervento su ciascuno dei quali dovranno essere individuati degli obiettivi specifici:

I° Risorse naturali

II° Risorse culturali

III° Risorse umane

IV° Sistemi locali di sviluppo

V° Città

VI° Reti e nodi di servizio

L' asse cui è rivolta la nostra attenzione è il Primo, "risorse naturali" tenendo presente che,come detto,il tema ambientale è un tema trasversale che coinvolge anche i restanti assi.

Il primo aspetto da analizzare è la strategia di asse,ossia l'individuazione dell'obiettivo globale di sviluppo,su cui si articoleranno gli obiettivi specifici.Quest'obiettivo è costruito su fabbisogni e opportunità che possono essere soddisfatte e colti sia nel breve che lungo periodo.

Nel breve periodo si mira alla crescita dell'efficienza dei servizi di rete ,garantendo livelli di servizio piu' elevati,alla riduzione in modo significativo della frequenza e del numero di aree in situazione di emergenza ambientale.

Nel medio-lungo termine,invece,si punta a riuscire a garantire un effettiva tutela delle coste,il presidio del territorio,ad una riduzione significativa del grado di pericolosità generale in base al livello di rischio idrogeologico e sismico attuale,a garantire la sostenibilità nel tempo nell'uso e nella valorizzazione delle risorse naturali.

Gli obiettivi specifici sono articolati su quattro aspetti cruciali, nell'elencarli, riteniamo opportuno offrire a margine di ciascuno ,un sintentica chiave di lettura in modo da focalizzare quelle che potranno essere le azioni esperibili, nonché il riferimento al Programma Operativo Regionale 2000-2006 della Campania.

1)Una corretta gestione delle risorse

obiettivo 1:

-garantire disponibilità idriche adeguate per la popolazione civile e le attività produttive,in un'ottica di tutela della risorsa idrica e di economicità di gestione;

-favorire l'ingresso di imprese di capitali nel settore. Razionalizzare,attraverso ampliamenti e completamenti le infrastutture esistenti. Completare la costituzione degli ATO(L.36/94) dotandoli di stutture operative.

obiettivo 6:

-migliorare il sistema di gestione dei rifiuti, promuovendo le forme di raccolta differenziata e di riciclaggio;

-recuperare i rifiuti non riciclabili al fine di produzione di energia;

-elevare la sicurezza dei siti per lo smaltimento;

-favorire uno sviluppo efficiente di imprese.

Rafforzare le funzioni gestionali ed organizzative nel settore.Regolarizzare le discariche abusive.Prevenire e ridurre l'impatto ambientale causato dai rifiuti.

 

*(v.Asse I-Sottosettore I.1.1 POR Campania)

2)Lo sviluppo di attività e sistemi produttivi locali

obiettivo 11:

-migliorare,negli ambiti marginali in cui è presente una sottutilizzazione delle risorse, la qualità del patrimonio naturalistico e culturale, riducendone il degrado ed accrescendone l'integrazione con le comunità locali in un ottica di manutenzione, tutela, sviluppo compatibile e sviluppo delle attività connesse.

Secondo stime (ISTAT-T.C.I) nel Mezzogiorno sono presenti tra complessi architettonici,archeologici e centri storici urbani,oltre 3.200 siti. Questo consistente patrimonio ,in grado di esercitare una potenziale attrazione sulla domanda di turismo culturale, è scarsamente valorizzato, nonché ,in alcuni casi, totalmente abbandonato. L'obiettivo è quello di impiegare la stessa politica di tutela e consevazione delle risorse ambientali come fattore di mobilitazione e stimolo allo sviluppo locale.L'esito a cui si punta è la creazione di un circolo vizioso grazie al quale la cura e la manutenzione della qualità ambientale produca un incremento del livello di benessere delle comunità locali,e questo a sua volta rafforzi l'interesse alla cura del territorio.

Promuovere, dunque, la nascita di nuovi sistemi produttivi locali capaci di combinare protezione e valorizzazione delle risorse naturali con lo sviluppo socio economico del territorio.

obiettivo 13:

-promuovere la capacità della P.A. di intervenire per la conservazione e lo sviluppo;

-sviluppare la "rete ecologica" quale infrastruttura di sostegno dello sviluppo

compatibile e come sistema di offerta di beni,risorse e valori.

Sviluppare una rete ecologica creando un sistema infrastrutturale ambientale integrato

sul territorio.

*(V.Asse I-Sottosettore I.2.2 Piano Operativo Regionale Campania)

3)Sicurezza e difesa dal rischio

obiettivo 3:

-garantire un adeguato livello di sicurezza fisica delle funzioni insediativa, produttiva,

turistica e infrastrutturale.

obiettivo 4:

-perseguire il recupero delle funzioni idrogeologiche dei sistemi naturali,forestali e delle aree agricole,a scala di bacino in condizioni di equilibrio tra ambienti fluviali ed ambiti

urbani.

obiettivo 5:

-accrescere la sicurezza attraverso la previsione e la prevenzione degli eventi calamitosi nelle aree soggette a rischio idrogeologico incombente con prioritaria attenzione per i centri urbani,le infrastrutture e le aree produttive;nelle aree soggette a rischio sismico con priorità per gli edifici "strategici"(ospedali,scuole,prefetture…)

Questi tre obiettivi riguardano la difesa del suolo.Creare un efficiente sistema di prevenzione attraverso una politica di riordino urbanistico e di eliminazione degli abusi.Fare interagire i programmi di difesa del suolo con quelli nei settori dell'agricoltura e delle aree urbane.(Vedi la nuova Politica Agricola Comunitaria).

obiettivo 7:

-risanare le aree contaminate e migliorare le conoscenze,leb tecnologie,le capacità di intervento dei soggetti pubblici e privati, nonché la capacità di valutazione e controllo della P.A. per la bonifica dei siti inquinati.

Recuperare a condizioni di salubrità aree contaminate riconvertendole in aree ad utilizazione economica, residenziale, naturalistica.

Obiettivo 10:

- sviluppare sistemi di monitoraggio e prevenzione dell'inquinamento.

- Creare reti integrate di monitoraggio georeferenziato.

*(v.Asse II-Sottosettore I.1.3 POR Campania)

4)Sistemi informativi,know-how,dotazione infrastrutturale

obiettivo 2:

-migliorare le condizioni di fornitura delle infrastrutture,incoraggiare il risparmio,

risanamento e riutilizzo della risorsa idrica;

-promuovere la tutela ed il risanamento delle acque marine salmastre.

obiettivo 8:

-prevenire la formazione,ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti e delle emissioni

generati dal ciclo produttivo, per la salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali

obiettivo 9:

-migliorare attraverso l'introduzione di innovazioni di processo/prodotto la durata, la

possibilità di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei prodotti.

Conseguire un adeguato livello degli scarichi nei corpi idrici e degli obiettivi di qualità derivanti dall'applicazione del d.lgs. 152/99,completanto e/o rifunzionalizzando le reti fognarie e gli impianti di depurazione esistenti.

obiettivo 14:

-garantire la disponibilità di energia adeguata,in qualità e quantità,per la popolazione civile e le attività produttive;

-ridurre l'impatto ambientale mediante l'utilizzo di tecnologie ottimali,la promozione del risparmio energetico e l'uso delle fonti rinnovabili e di combustibili meno inquinanti.

obiettivo 15:

-aumentare la capacità,l'affidabilità e la qualità del servizio di erogazione di gas ed elettricità, utilizzando tecnologie "ecologiche" e sviluppando le fonti rinnovabili.

obiettivo 16:

-stimolare la produzione e l'impiego di fonti rinnovabili, quale strumento per la riduzione dell'impatto ambientale e per la valorizzazione delle risorse immobili;

-favorire l'ingresso di imprese e di capitali nel settore;

-sviluppare le migliori tecnologie disponibili al fine di ridurre le emissioni acide nell' atmosfera.

Implementare i sistemi di gestione ambientale .Promuovere l'innovazione ambientale di prodotto e l'adesione all'ECOLABEL.

*(v.Sottosettore I.2.2 POR Campania)

Questo delineato rappresenta il quadro generale di riferimento su cui è basata la Programmazione Operativa Regionale che ha avuto l'arduo compito di tradurlo in strumenti e linee d'intervento idonee a conseguire gli obiettivi che ne sono alla base.

De Paola Nicola

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