gli ingredienti essenziali per lo sviluppo umano e
sociale.
dellasse III. Con qualche grafico e
una tabella, abbiamo cercato di descrivere gli interventi programmati nel Complemento di
Programmazione a cui concorrono il Fondo
Sociale Europeo (FSE) e il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR).
Complessivamente
stiamo parlando di una spesa, per il 2000-2006, di circa 2400 miliardi di lire, pari a 1milione e
238 mila euro. (grafico).
Ma al di là dei
numeri che si commentano da soli, vorrei fare qualche riflessione sulle politiche necessarie per assolvere alle attese previste per lasse III.
Anzitutto sarà necessario promuovere
una strategia che riduca il mismatching tra domanda ed offerta al fine di recuperare una
piena efficienza del mercato del lavoro. Le cause di questa forbice tra domanda ed offerta
sono riconducibili in primo luogo ad una crescita insufficiente della domanda.
La mancata integrazione tra aziende e territorio,
le rigidità organizzative, la scarsa propensione allinnovazione sono alcuni dei fattori che concorrono ai bassi
livelli di sviluppo del sistema
produttivo. Dal lato dellofferta invece
vanno sottolineate le responsabilità
dellinadeguatezza del sistema formativo, la mancata programmazione degli interventi,
la scarsa capacità di innovazione da parte degli enti locali che erogano servizi. Occorrerà
mirare sulle potenzialità di investimento non ancora colte, congruenti con il
territorio e anche con la nuova occupazione. Una condizione, però, che rallenta , che frena in qualche modo queste azioni è data dalla presenza di un diffuso
sommerso che non favorisce la crescita delle imprese, ne la creazione di reti locali e
regionali.
Per quanto riguarda
lofferta di lavoro sarà necessario ri-orientarla verso quei settori con più elevata capacità di
assorbimento occupazionale.Un problema da affrontare in questo contesto è rappresentato
dallelevato numero di disoccupati di lunga durata : giovani e soprattutto donne .
Lelevato numero di disoccupati alimenta anche fenomeni di scoraggiamento e di
fuoriuscita dal mercato del lavoro , riducendo così
il tasso di attività. Lobiettivo della crescita e dello sviluppo delle
risorse umane coinvolge dunque, tutti gli attori presenti sul territorio: Regione,
Province, Enti locali, imprese, scuole, Centri di ricerca, consorzi pubblici e privati,
nonché tutti gli attori della programmazione negoziata dai Patti territoriali ai Progetti integrati.
In maniera sintetica
abbiamo cercato, nella tabella a pagina
seguente, di indicare i soggetti beneficiari
per ogni misura .In particolare, per quanto riguarda le Province, si evince che spetterà
ad esse , precipuamente, il compito di
organizzare i Servizi per limpiego e quindi anche ladeguamento dei Centri per
limpiego che dovranno provvedere alla preselezione ed incontro tra domanda ed
offerta di lavoro, alle politiche attive del lavoro.
Questi nuovi
centri saranno radicalmente diversi dai vecchi uffici di collocamento: la contemporanea
apertura ai privati dellattività di intermediazione tra domanda ed offerta , la
soppressione della chiamata numerica a favore di quella nominale , impongono alle nuove
strutture provinciali una gestione di tipo manageriale dei servizi erogati. Altro fronte
su cui Le Province sono impegnate è quello della formazione.
Nel Por
è prevista , infatti, la creazione di reti sul territorio con le quali accompagnare il
consolidamento di imprese di recente costituzione, favorendo lo sviluppo delle interazioni
con le imprese già consolidate anche nellambito dei processi di outsourcing, ovvero
di iniziative comuni nel campo della ricerca e sviluppo, del marketing e di ottimizzazione
dei processi produttivi La realizzazione
degli interventi verrà curata dalle Province solo a seguito del completamento
del
processo
di delega in materia di formazione.
In
definitiva è su queste nuove politiche e con
questi ingredienti che potranno
trovare conferma le scelte
proposte nel POR Campano, nel perseguire una
crescita umana e sociale tale da favorire uno
sviluppo forte e autopropulsivo della nostra Regione.
.Normativa nazionale (statale e regionale) di
riferimento:
Statale
D.Lgs. 17/3/1995 n.157 ;D.Lgs. 17/3/1995 .158;
D.Lgs. 24/7/1992 n.358 ;Legge 11.02.94, n.109 ;
L. 142/90;D. lgs. 112/98;
Regionale L.R. 13/08/98 n. 14
di Gennaro Acunzo