La concertazione: Sottoscritto il protocollo
quadro
tra la Regione e le Province
Con la sottoscrizione del protocollo quadro tra la Regione e le
province campane si è definito l’impianto strategico lungo il quale si
svilupperanno le azioni per utilizzare, attraverso i progetti integrati, le
risorse del POR 2000 – 2006.
Il lungo ed
interessante lavoro svolto dalla provincia con i comuni napoletani è stato
recepito nel Protocollo quadro, e quindi nelle nove macro aree individuate si
può avviare il processo partenariale per definire i documenti di orientamento
dei PIT.
Sarà, questo,
un impegno assai delicato, poiché bisognerà evitare la tendenza a comprendere
in ogni documento tutti gli interventi prevedibili in una data area.
Il PIT
pretende, oltre alla concertazione, una forte concentrazione e si configura
come uno strumento verticale per lo sviluppo locale.
In alcun modo
si potrà determinare la condizione di finanziamento per un progetto per ogni
comune; bensì si potrà concorrere al finanziamento sulla base di un’idea forza
che generi opportunità di sviluppo omogeneo, sostenibile e compatibile in
un’area vasta.
Proprio per
questo il lavoro partenariale assume un valore fondativo per il percorso dei
PIT.
Molto
importante, mi pare, la parte, sottolineata nel protocollo, dedicata ai
progetti integrati tematici; infatti, attraverso l’identificazione di alcuni
temi (filiera termale, portualità turistica, distretti industriali, interporto,
parchi, etc.) di grande interesse si configurano le condizioni per dare corpo
ad importanti investimenti in settori strategici per il rilancio economico ed
occupazionale dell’intero territorio regionale.
Determinante
sarà, a questo punto, il confronto tra il sistema istituzionale, gli
imprenditori ed il mondo sindacale per definire obiettivi condivisi e di forte
valore innovativo.
La Provincia
di Napoli potrà, in questo contesto, svolgere una funzione assai utile, non
solo come ente sovracomunale di coordinamento, ma soprattutto per gli strumenti
di programmazione negoziata, di pianificazione territoriale e di sviluppo
economico che ha defintio e messo in atto in questi mesi.
La Regione
Campania dovrà definire in modo più certo e conclusivo i tempi e le modalità
per rendere operative le indicazioni contenute nel POR e nel complemento di
programmazione; infatti la difficoltà nell’inquadrare come si definiscono i
soggetti per la progettazione e la gestione dei PIT genera confusione nei
singoli territori e mette in moto le aspettative di vari tipi di società.
Sarebbe grave
se il lavoro sinora svolto venisse messo in discussione.
È chiaro che,
dopo il percorso che ha portato a sottoscrivere il protocollo, è necessario uno
sforzo ulteriore per determinare una omogeneità tra gli interventi proposti
dalle singole province.
Noi siamo
pronti per fare la parte che ci compete.
di Guglielmo Allodi
Assessore Provinciale alle
Politiche Comunitarie e Programmazione Negoziata