I GIOVANI, L’EURO E   L’UNIONE EUROPEA


 

 


Il passaggio all’EURO è uno dei temi di maggiore interesse del momento, ma gli aspetti e le problematiche di cui si discute quasi ogni giorno sui giornali non sono una novità, hanno al contrario radici lontane e soltanto un’attività paziente delle diplomazie europee e dei governi nazionali - a volte in sordina e negli ultimi mesi con maggiore risonanza legata all’avvicinarsi delle scadenze - renderà possibile la realizzazione di un obiettivo ambizioso.

L’introduzione della moneta unica europea è infatti un progetto tecnicamente complesso, ma al tempo stesso una tappa obbligata nel cammino che dal Trattato Istitutivo della Comunità Europea del 1957 ad oggi, sta portando oltre 360 milioni di cittadini dell’Unione Europea a percorrere - pur con tempi e modalità diversi - la strada di un’integrazione sempre più stretta di natura economica, politica e sociale. L’Unione Economica e Monetaria rappresenta un passaggio fondamentale in questa direzione.

L’accostamento di giovani ed Europa è qualche cosa di profondamente concreto e non, come si potrebbe forse pensare, di vago e retorico.

Il trattato di Maastricht è riuscito ad indurre anche l’Italia, che dal 1992 in poi con i suoi diversi governi ha fatto sforzi ammirevoli ripagati alla fine da un risultato importante, ad entrare in sintonia con i bisogni delle generazioni future.

Si tratta sì di definire le linee di sviluppo dell'Europa reale, ma anche di quella ideale, capace di superare barriere e confini nazionali per riscoprire la propria originaria unità culturale.

Un Continente in grado di strutturarsi quindi come grande punto di riferimento a livello sociale e culturale, con una politica sociale adeguata alla tutela delle fasce più deboli della popolazione, capace di immaginarsi come una vitale fusione di popoli ed etnie, e non solo come un'area unita dall'interesse commerciale ed economico.

 

L’Euro è l'ultimo passo, l'ultima difficoltà, l'ultimo scalino prima di entrare definitivamente a far parte del mondo dei grandi. Sancisce l'indipendenza, l'inizio di una vita propria.

Dalla combinazione di due obiettivi – occupazione giovanile e crescita produttiva al sud – può e deve emergere un programma per il miglioramento della competitività dell’Italia che nel quadro dell’Unione Economica (e dal primo gennaio prossimo monetaria) è un imperativo assolutamente ineludibile.

Un programma che si aggancia al primo diritto dei cittadini europei che è quello di:

q       poter circolare

q       poter lavorare

q       poter risiedere in tutta l’Unione Europea.

I giovani tra i 15 ed i 25 anni di età, che nell’Unione Europea sono oltre 60 milioni, rappresentano la generazione che in quest’inizio di secolo guiderà la Comunità che è già una realtà nella quale vivono.

Ed è guardando a questi giovani che la Provincia di Napoli, Direzione Politiche Comunitarie, seguendo l’evolversi della politica dell’Unione Europea, ha strutturato il progetto educativo sulla cittadinanza europea, al fine di sensibilizzare gli studenti del 4° e 5° anno di tutti gli Istituti di Istruzione Superiore di Napoli e Provincia sul processo di integrazione e costruzione europea.

Tale progetto ha  l’obiettivo di portare a conoscenza dei ragazzi le basi del patrimonio europeo comune, di favorire l’apprendimento di temi quali la cultura, l’integrazione economica, sociale e culturale nel pieno rispetto della diversità coniugando tolleranza e solidarietà per combattere razzismo e xenofobia.

Un progetto i cui contenuti partono dalla conoscenza delle grandi fasi storiche dell’evoluzione europea e del funzionamento delle sue istituzioni, passando attraverso i programmi nel settore dell’istruzione e della formazione promossi dalla Comunità attraverso ERASMUS, COMETT, SOCRATES, LEONARDO DA VINCI e GIOVENTU’ PER L’EUROPA che consentono a moltissimi giovani di beneficiare di borse per studiare in altri paesi della Comunità.

Emergono, in definitiva, due semplici punti di vista: l’uno ufficiale e politico, l’altro quello del mondo dello sport, della musica e dei media, capace di rappresentare le istanze e i desideri dei giovani. La nostra azione deve tendere a rendere sempre più queste realtà interdipendenti e capaci di progettare soluzioni alle esigenze dei giovani europei.

 

                        di Nunzia Ferrara

 

 

 

 

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