Sviluppo e programmazione negoziata.
Il cammino e le
azioni degli attori locali nella Provincia di Napoli
La programmazione negoziata rappresenta un modo di
percepire con sensibilità le richieste di un dato territorio e di convertirle
in un fattore di coesione
sociale a
livello nazionale e locale.
La programmazione negoziata tende a: -
coordinare l'azione pubblica e i poteri che influiscono nei processi di
sviluppo; - raccordare la molteplicità di interessi che agiscono a diversa
scala territoriale (ambito locale, provinciale, regionale, nazionale, europeo).
Come? Con quattro strumenti principali di
intervento, disciplinati e governati dal Cipe:
1.
Intesa
istituzionale di programma,
2.
patto
territoriale,
3.
contratto
di programma,
4.
contratto
d'area.
Con quali risorse? Tutta la strumentazione
della programmazione negoziata tende all'utilizzo razionale ed integrato di
risorse pubbliche (nazionali, comunali, provinciali, regionali, fondi
comunitari) ed a stimolare e favorire investimenti privati. Il CIPE riserva
inoltre a tali strumenti specifiche risorse, destinate in particolare alle aree
depresse
La nostra attenzione, in questo
lavoro, si concentrerà soprattutto sui
Patti Territoriali e contratti d’area.
I patti territoriali sono tra gli strumenti attuativi di tipo più recente
della programmazione negoziata (L. 662/96).
I
quattro principi su cui si fonda un
patto sono :
_la progettazione territoriale: i patti prendono impulso
dalla iniziativa di soggetti istituzionali , imprenditoriali e sindacali a
scala locale. La struttura dei Patti Territoriali tende a coinvolgere il
maggior numero di soggetti in modo attivo entro un comune quadro di riferimento
legislativo, essa si ispira ad una concezione dello “sviluppo dal basso”
cosiddetta bottom-up, i soggetti locali selezionano una serie di obiettivi
concreti che si prefiggono di conseguire attraverso una serie di misure
concertate.
_ l’integrazione : la dinamica attraverso
la quale i soggetti istituzionali, quelli finanziari, tecnici e umane interagiscono
tra di loro.
_ il partenariato: l’impegno di tutti i
sottoscrittori del patto che aderiscono ad un programma di lavoro , nel quale
sono specificati i ruoli di ognuno e i relativi percorsi di attuazione. Un unico soggetto territoriale ha la responsabilità di
coordinare l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione dei risultati
complessivi delle iniziative.
_ la sostenibilità: la capacità di
sviluppare iniziative o imprese che reggono il mercato anche dopo la fine degli
aiuti.
Per quanto riguarda il Contratto d’area la L. 662/96 lo
definisce come ”strumento operativo , concordato tra amministrazioni , anche
locali, rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonché eventuali
altri soggetti interessati , per la realizzazione delle azioni finalizzate ad accelerare lo sviluppo e la creazione di
nuova occupazione in territori circoscritti nell’ambito delle aree di crisi
indicate dal Presidente del Consiglio
dei Ministri , su proposta del Ministro del Bilancio e della Programmazione
Economica e sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, ….. e delle aree dello sviluppo
industriale e dei nuclei di industrializzazione situati nei territori di cui
all’obiettivo 1 del Regolamento CEE n.2052/88 , nonché delle ree
industrializzate realizzate a norma dell’articolo 32 della legge 14 maggio
1981, n. 219 , che presentino requisiti di una più rapida attivazione di
investimenti , di disponibilità di aree attrezzate e di risorse private o
derivanti da interventi normativi”.
a cura di
Gennaro Acunzo e Claudio Manzo