PROGRAMMA
DI INIZIATIVA COMUNITARIA EQUAL:O.R.T.I. URBANI
La strategia complessiva del
programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL relativa alle ”nuove pratiche di
lotta alla discriminazione e alle diseguaglianze nell’ambito dell’occupazione”
rappresenta attualmente l’unico strumento di intervento in grado di innovare il
rapporto tra politiche sociali e politiche del lavoro con l’obiettivo di
abbattere le attuali barriere nel mercato di lavoro e trasformare i rischi di
discriminazione in opportunità di valorizzazione. Il “laboratorio Equal” si
muove infatti nella logica di
supportare lo sviluppo economico dei singoli territori in coerenza con la
dimensione delle risorse umane e lo sviluppo di specifici interventi volti a
ridurre il disagio sociale. A ciò si
aggiunge la necessità di ridurre il divario di sviluppo economico e sociale tra
i diversi contesti territoriali attivando nei territori nuovi patti sociali e
formativi che facciano dello sviluppo sociale ed occupazionale il presupposto
dello sviluppo economico e produttivo del territorio stesso.
Infatti il ruolo della strategia della partnership
di sviluppo unitamente al coinvolgimento nel processo di mainstreaming degli
enti territoriali, dei soggetti attivi a livello locale, delle parti sociali
consente di superare
le logiche di intervento
settoriale a favore di uno sviluppo integrato del territorio.
La
Provincia di Napoli nell’ambito di
tale iniziativa comunitaria Equal ha elaborato il progetto O.R.T.I URBANI –
“Operazione di Ri-vitalizzazione Territoriale e Imprenditoriale” da realizzare,
nelle aree di insediamento pubblico residenziale di carattere straordinario ai
sensi del titolo VIII (Lg. 219/81) ed ordinario (Lg.n.167/62 – Piani di zona)
ad elevato degrado urbanistico, ambientale e sociale.
L’orto urbano, in primo luogo
allude ad una modalità di recupero produttivo di aree urbane vincolate a
a verde (campo scuola / vivaio di idee e di
imprese), che apre nuove occasioni/spazi di:
a
integrazione sociale e lavorativa di alcune fasce della
popolazione giovanile (es. drop out, ex tossicodipendenti, ex-detenuti per
microcriminalità o proveniente da altre forme di disagio e/o devianza;
b
impegno sociale e recupero produttivo di over 50
“indigeni”, fuoriusciti dal mercato del lavoro, attraverso la trasmissione di
saperi e mestieri dell'agricoltura e
dell’ artigianato tipico locale;
c
integrazione del reddito (vendita prodotti dell'orto) e/o
di riduzione dei costi di vita (autoconsumo in natura) delle risorse umane
coinvolte nella gestione.
L’orto urbano rappresenta,
in secondo luogo, lo spazio simbolico della fertilizzazione imprenditoriale
delle aree degradate, un vivaio di saperi, abilità, mestieri ,un incubatore di
idee di impresa, dove interazione positiva con la natura, solidarietà
intergenerazionale, creatività e intraprendenza collettiva diventano i
capisaldi di originari e originali processi di
ri-vitalizzazione territoriale e sociale , ma anche di ri-costruzione di
identità personali. locale;
Gli obiettivi più importanti del progetto sono:
1)
combattere/ prevenire il disagio e la disoccupazione
giovanile (e la "rottamazione" precoce degli adulti) nelle aree
urbane di degrado sociale attraverso meccanismi di rottura del circolo vizioso:
degrado ambientale > disimpegno >
esclusione sociale > abbandono >
degrado ambientale ( anche attraverso lo sviluppo del concetto
servizi di prossimità)
2)promuovere la formazione come strumento di
acquisizione di identità (professionalità/autostima) e di ruolo sociale (status
imprenditore/attore locale)
3)sviluppare nuove/rinnovate competenze
professionali e condizioni di occupabilità ,nell’ambito di contesti lavorativi
accoglienti e solidali ,per giovani in condizioni di disagio e a rischio di
esclusione sociale
4)incentivare e supportare la creazione e/o
emersione di sistemi locali di microimprese (profit e no-profit) funzionali
allo sviluppo delle qualità ambientali dell'area, con particolare attenzione
alla sicurezza ed al benessere della comunità residente
5)recuperare aree vincolate a
verde (destinandola a “campi scuola” e a spazi di incubazione virtuale di
operatori e imprenditori dell’ecologia urbana
(riqualificazione e sistemazione di aree verdi, siepi e alberature
stradali, coltivazione intensive e biodinamiche in giardini, terrazzi e tunnel,
bordi e pavimentazione in pietra, banchine e recinzioni in legno ecc.)
dove drop out, ex tossici, disabili, ex
detenuti, immigrati, avranno l'opportunità di inserimento/integrazione nelle compagini
di cooperative sociali funzionali al miglioramento delle qualità urbane (
servizi di prossimità)
Maria Caterina Vottari