Glossario Progetti Integrati

 

G: l’Autorità di Gestione

è il soggetto responsabile della regolare gestione di una qualsiasi forma di intervento cofinanziata dai Fondi Strutturali.Si tratta di autorità o organismi pubblici o privati, nazionali, regionali o locali designati dallo stato membro. Nell’ambito del POR Campania l’AdG assicura il governo del sistema di gestione, controllo e valutazione del programma e detta indirizzi unitari per quanto attiene ai tempi, alle procedure, al monitoraggio ed al controllo delle azioni attuate dai responsabili dei singoli Fondi anche nella loro funzione di Autorità di Pagamento, dai responsabili delle singole Misure e dei Progetti Integrati, dall’Ufficio di Ragioneria.

 

Agenda 2000: è un programma d’azione adottato dalla Commissione Europea in data 15 luglio 1997. Esso si prefigge di rafforzare le politiche comunitarie e di dotare l’Unione Europea di un nuovo quadro finanziario per il periodo 2000-2006.

 

APQ: l’Accordo di Programma Quadro

 è definito  dalla legge n. 662/96 quale accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e provati promosso dagli organismi che partecipano all’attuazione di un’intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o

funzionalmente collegati.

 

Asse prioritario di sviluppo: definisce ciascuna delle priorità strategiche inserite nel Quadro Comunitario di Sostegno o in un intervento, indicando gli strumenti finanziari e le corrispondenti risorse finanziarie previste, nonché una serie di obiettivi specifici.

 

Azione: le azioni sono le modalità operative interne delle misure che caratterizzano uno specifico intervento.

 

Beneficiari finali:

gli organismi e le imprese pubbliche o private responsabili della committenza delle operazioni. Nel caso dei regimi di aiuto ai sensi dell’art. 87 del Trattato e di aiuti concessi da organismi designati dagli Stati membri, i beneficiari finali sono gli organismi che concedono gli aiuti.

 

CdP: il Complemento di Programmazione è il documento di attuazione della strategia e degli assi prioritari dell’intervento precedentemente adottati con i Programmi Operativi ed i Documenti Unici di Programmazione. Esso è elaborato da ciascun Stato membro ed individua i beneficiari finali degli interventi, il piano finanziario delle misure, il tasso di partecipazione dei fondi.

 

Concertazione:

 è un metodo con il quale si realizza un processo decisionale che mira a coinvolgere gli enti pubblici a vario titolo interessati alla realizzazione dell’idea forza. Una carenza di concertazione sulle scelte strategiche e/o sugli attori pubblici coinvolti si ripercuote sulla realizzazione del progetto integrato. Nell’ambito della Progettazione Integrata il processo concertativo si attua attraverso l’ istituzione del Tavolo di Concertazione.

 

Condizioni minime di integrazione:

sono quelle misure identificate dal Complemento di Programmazione,Capitolo 1.5.5 – Aspetti specifici relativi ai singoli assi, quali condizioni indispensabili a  garantire il rispetto del principio di integrazione-concentrazione nell’ambito dei Progetti Integrati individuati e alle quali devono necessariamente afferire i progetti portanti degli stessi.

 

Fondi Strutturali:

sono lo strumento finanziario di  attuazione delle politiche strutturali dell’Unione Europea e si iscrivono nel contesto della politica strutturale della Comunità volta a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni, nonché tra gli stessi Stati membri dell’Unione Europea. I Fondi Strutturali sono quattro: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); il Fondo Sociale Europeo (FSE); il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEOGA); lo strumento finanziario di orientamento alla pesca (SFOP). Il loro funzionamento è disciplinato dai cosiddetti “regolamenti strutturali”. L’ultimo regolamento recante disposizioni generali sui Fondi Strutturali è il Reg. CE n. 1260/99 del Consiglio, del 21 giugno 1999.

 

Idea forza:

è intesa come spunto strategico fortemente focalizzato in grado di suscitare una rottura in senso virtuoso rispetto alle tendenze di sviluppo del territorio o della filiera/settore proponente, nel rispetto degli indirizzi di programmazione dettati dal POR Campania. Ne consegue che l’idea forza identificata deve essere coerente con gli indirizzi del POR e condivisa dalla maggioranza degli attori coinvolti. La concertazione tra gli Enti pubblici interessati va preferibilmente accompagnata, perciò, già in sede di individuazione dell’idea forza, da quella con il partenariato economico e sociale.

 

Interventi entro tetto:

si definiscono tali gli interventi integrabili individuati dai Tavoli di concertazione dei PI a seguito del percorso di progettazione nell’ambito del tetto indicativo di risorse assegnato dalla Giunta Regionale ed afferenti alle condizioni minime di integrazione dello stesso.

 

Interventi fuori tetto:

si definiscono tali quei progetti integrabili individuati dai Tavoli di concertazione dei PI a seguito del percorso di progettazione oltre il tetto indicativo di risorse assegnato dalla Giunta Regionale ma afferenti alle condizioni minime di integrazione dello stesso.

 

Interventi fuori misura:

si definiscono tali quei progetti integrabili individuati dai Tavoli di concertazione dei PI a seguito del percorso di progettazione al di là del tetto indicativo di risorse assegnato dalla Giunta Regionale, finanziabili da misure che possono dare valore aggiunto al PI ma che sono diverse da quelle che costituiscono le condizioni minime di integrazione.

 

Misura:  è lo strumento attraverso il quale un asse prioritario

trova attuazione su un arco di tempo pluriennale

e che consente il finanziamento delle operazioni.

 

Operazione:

ogni progetto realizzato dai beneficiari finali degli interventi.

 

Partenariato economico e sociale:

si intende l’insieme di quei soggetti pubblici e privati, no profit ed associativi, che vanno coinvolti al fine di fornire gli indirizzi strategici e di garantire il necessario consenso sociale e politico ai processi di ideazione e realizzazione del Progetto Integrato. Le associazioni coinvolte devono comunque essere espressione di interessi diffusi e non di una singola realtà locale. Esistono due diversi tipi di partenariato che collaborano alla programmazione attraverso il confronto. Il primo si esplicita a livello istituzionale perché rappresenta gli interessi dello Stato, delle regioni e delle autonomie locali (partenariato istituzionale); il secondo esprime i bisogni delle parti economico-sociali (partenariato economico- sociale).

 

PI:

 i Progetti Integrati sono un insieme di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso il conseguimento di un comune obiettivo di sviluppo del territorio. I PI sono una specifica modalità di attuazione del POR Campania prescelta in quanto presenta gradi di efficacia e livelli di concentrazione non perseguibili altrimenti. Perché il progetto integrato sia efficace è necessario che sia contraddistinto da alcuni requisiti che giustificano il ricorso allo strumento quali: concertazione, idea forza, progetti portanti, rispetto del principio di integrazione, esistenza di un partenariato economico e sociale.

 

POR:

il Programma Operativo Regionale costituisce l’ambito di programmazione prioritario in cui attuare interventi strutturali comunitari nelle regioni interessate dall’Obiettivo 1 in Italia. Predisposto ai sensi del Regolamento (CE) n. 1260/99, il POR contiene gli assi prioritari del programma, la coerenza con il quadro comunitario di sostegno corrispondente, una descrizione sintetica delle misure previste, il piano finanziario indicativo e le disposizioni di attuazione del programma. Nella programmazione 2000-2006 i Programmi Operativi Regionali definiti per ciascuna regione sono sette: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e Molise.

 

Progetti Portanti:

 si definiscono portanti quei progetti di dimensioni rilevanti che costituiscono il nucleo del più ampio progetto integrato e la cui realizzazione è condizione necessaria affinché si realizzi la trasformazione innovativa del contesto territoriale di riferimento. La mancata realizzazione di un progetto portante provoca il fallimento del Progetto Integrato. 

QCS:

il Quadro Comunitario di Sostegno è il documento con cui la Commissione Europea, d’intesa con lo Stato membro interessato, sulla base della valutazione del piano presentato dallo stesso Stato, approva le strategie e le priorità d’azione dei Fondi, i relativi obiettivi specifici, la partecipazione dei fondi e di altre

risorse finanziarie. Il QCS è articolato in assi prioritari ed è attuato tramite uno o più programmi operativi. 

RdPI:

Il Responsabile Regionale del Progetto Integrato è il soggetto che presiede alla sorveglianza del Progetto Integrato. Quando il PI è coordinato dalla Regione, il Responsabile Regionale presiede alla formazione, approvazione ed attuazione del PI. Espressamente previsto dal POR, che prevede la nomina di un responsabile regionale per ogni PI, esso è individuato come Responsabile del Procedimento.

 

Soggetto Capofila:

 è il soggetto che ha la diretta responsabilità del coordinamento della progettazione e dell’attuazione del Progetto Integrato. Esso coincide con il Responsabile Regionale di PI laddove i PI sono promossi direttamente dalla Regione; con un ente scelto dai soggetti del Tavolo di concertazione, quali la Provincia, una Comunità Montana o un Comune oppure identificato dal Complemento di Programmazione, come l’Ente Parco e le Città Capoluogo, laddove i PI sono promossi dai soggetti pubblici locali.

 

Tetto finanziario di risorse:

è il tetto indicativo di risorse provenienti dalle misure minime di integrazione dell’Asse di riferimento del PI incrementato del 5% per progetti relativi a misure integrabili FSE dell’Asse 3 – Risorse Umane. Il tetto, all’interno del quale va contenuto il quadro finanziario del Progetto Integrato, è assegnato con delibera dalla Giunta Regionale.

 

NRVVIP:

il Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici è un nucleo regionale preposto alla verifica degli investimenti pubblici ai sensi dell’art. 1 della lex 144 del 17 Maggio 1999.  Compito del Nucleo è quello di garantire un supporto tecnico nelle fasi di programmazione, valutazione, attuazione e verifica dei Progetti Integrati. Con la costituzione del Nucleo si è inteso migliorare la qualità, l’efficacia e la trasparenza degli investimenti pubblici e delle politiche di sviluppo regionali. Il Nucleo è tenuto ad esprimere un parere obbligatorio e vincolante a seguito della valutazione di ogni singolo PI.

 

Torna a sommario