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PROVINCIA DI NAPOLI

     Newsletter del Servizio Europa

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anno 2  -   n°1

Aprile 2000

IL PUNTO DI VISTA
Politiche sociali  e prospettive politiche

 

ATTUALITA' 

Il Fondo  Sociale Europeo:            La   valorizzazione delle risorse umane  per l'incremento delle politiche attive del lavoro

 

I Programmi di iniziativa comunitaria - EQUAL

 

EVENTO

La mostra a Parigi

 

EUROFOCUS

 

I BANDI

 

 

La nuova programmazione regionale

Lo sviluppo ed il rilancio del Mezzogiorno sono obiettivi di un grande disegno strategico, al quale il governo nazionale, le regioni, il sistema delle autonomie locali, guardano con particolare attenzione, soprattutto, all'inizio di un nuovo millennio. Siamo in una fase di trasformazione, dovuta ai fenomeni conseguenti alla globalizzazione, che incombono in Italia, in Europa, come nel resto del mondo. In questo quadro il processo di integrazione europea va consolidandosi, anche per effetto della realizzazione dell'euro, ma essenzialmente per la diffusa consapevolezza che bisogna lavorare nell'Unione Europea per fare avanzare una politica più concreta e consistente; inoltre i quindici paesi dell'Unione, dovranno tener conto dell'acquisizione definitiva al sistema democratico di tutta l'Europa del centro e dell'Est. Gli ampliamenti verificatesi e le importanti riforme dei trattati hanno modificato in profondità il quadro istituzionale e politico dell'Unione. Così come sono stati ridefiniti gli strumenti che hanno accompagnato le politiche comunitarie in favore dello sviluppo. In questo contesto è nata anche Agenda 2000, vera riforma delle politiche UE esistenti, per il processo di ampliamento e per il periodo 2000-2006. In realtà si è raggiunta un'intesa che ha dato vita ad un documento di riforma e di programma delle risorse per il periodo in questione. Non possiamo ricordare qui tutti i vari passaggi che hanno accompagnato la fase conclusiva dell'elaborazione della nuova disciplina. Possiamo, però, ricordare il 26 maggio 1999, data di conclusione di una lunga riunione straordinaria del Consiglio Europeo, tenutosi a Berlino, ove è stato raggiunto l'accordo fra i paesi membri dell'Unione Europea in Agenda 2000, il documento di riforma e di programma dell'Unione per il 2000-2006. In questa sede sono stati definiti i tempi e le modalità per l'assegnazione delle risorse.

E' stato riconfermato che, per rafforzare la coesione economica e sociale, l'Unione debba mirare a ridurre il divario e il ritardo delle Regioni meno favorite, ma si è deciso di concentrare e semplificare l'azione dei fondi strutturali riducendo il numero di obiettivi prioritari, puntando sullo sviluppo e sull'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo, nonchè sull'adeguamento e sull'ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione ed occupazione.

Si sono ridefiniti gli obiettivi che storicamente hanno contribuito agli interventi finalizzati al superamento degli squilibri settoriali e territoriali. Secondo le indicazioni dell'Unione Europea, si tratta di ricondurre tutto il discorso ad un metodo, che privilegia una seria programmazione degli interventi e dei finanziamenti e che rende più protagonisti, di quanto lo siano stati nel passato, gli Enti territoriali, in una chiave autonomistica, sia pure nel contesto delle indicazioni previste dal governo nazionale con la delibera del CIPE del 22/12/1998. Va riconosciuto il notevole sforzo che le istituzioni, a tutti i livelli, hanno fatto per rispettare i tempi e per concretizzare gli adempimenti di propria competenza. Come va sottolineato il ruolo che è stato assegnato alla cosiddetta "concertazione", e cioè al confronto per le amministrazioni centrali e regionali interessate, agli enti locali, alle parti sociali, le associazioni imprenditoriali, le rappresentanze culturali, che hanno dato un rilevante contributo per la elaborazione dei P.O.R. (Programmi operativi regionali) nelle singole Regioni.

Due momenti di confronto, uno a livello nazionale, l'altro a livello regionale. Da queste consultazioni e dai tavoli vari sono venute fuori le strategie, gli obiettivi e i programmi da includere nei Programmi operativi da sottoporre, quindi alla Commissione Europea.

Che dire a questo punto? Anche la Campania ha fatto il suo programma con il contributo determinante di Comuni e Province. Agenda 2000 è un impegno di rilievo. Certo le discussioni sulla validità delle scelte, non finiscono, ma invero, la Campania può prepararsi seriamente ad un appuntamento che è di grande delicatezza. Non possiamo correre il rischio di perdere una battuta. Sarebbe una vera iattura per una realtà come la nostra che contiene gravi situazioni come l'alto numero di disoccupati che è il più alto dell'intero Paese, con alcune gravi sacche di arretratezza che vanno rimosse con misure efficaci e chiare. Stabiliti i sei assi prioritari bisogna operare con tutte le forze possibili per realizzare gli obiettivi prefissati. Desta, perciò, preoccupazione fondata la notizia che in sede comunitaria sono stati formulati alcuni rilievi che attengono ad alcuni obiettivi specifici.

Ciò detto, auspichiamo che la Regione Campania, anche se in fase pre-elettorale, possa compiere uno sforzo decisivo per uniformarsi alle direttive comunitarie e possa così preservare tutto intero il quadro comunitario di sostegno per il settennio 2000-2006, che resta un elemento fondamentale per garantire la crescita ed il progresso economico e sociale in Campania. Da parte nostra, non faremo mancare il nostro impegno totale per assicurare il qualificante contributo della Provincia di Napoli, che lavora per diventare sempre più soggetto primario, nell'ambito delle proprie competenze, nell'ambito delle politiche di sviluppo, di coordinamento della pianificazione territoriale, del piano di riorganizzazione dei servizi pubblici, delle politiche comunitarie. Nel contesto della concertazione per l'elaborazione del P.O.R. della Campania, la Provincia di Napoli, non è mancata.

Siamo qui per riaffermare il nostro auspicio, per un metodo di concertazione continuo che possa rendersi promotore presso la Regione dell'istituzione di un tavolo permanente interistituzionale, per lavorare proficuamente e stabilmente.

                Nicola De Luca

           Assessore alle Politiche comunitarie

 

 

 

 

Dalla "città invisibile" a "Libera"
Un modello per il reiserimento sociale

 


"Siamo più belle"
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La mostra a Parigi

 

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